La complessa vicenda degli alunni al freddo al Primo circolo didattico di Adrano e, quindi, dei continui guasti all’impianto di riscaldamento del plesso centrale di via Alcara Li Fusi, che aveva portato alla chiusura della scuola non è rimasta isolata.
Il Sindaco Ferrante aveva preferito chiudere la scuola per consentire una più attenta verifica delle caldaie del plesso centrale dell’istituto. In quel caso, l’impianto di riscaldamento era andato in tilt a causa del maltempo. A seguire una lunga serie di interventi, di guasti e riparazioni. Un corto circuito aveva forse danneggiato l’impianto, che stentava a tornare a regime.
Una situazione che ha creato malumori tra i genitori degli alunni, che in queste ultime settimane hanno più volte chiesto interventi risolutivi per evitare che i loro figli seguissero le lezioni al freddo.
Identica problematica si era registrata qualche giorno addietro anche al plesso Giobbe, sempre del Primo circolo didattico: anche qui una serie di guasti e riparazioni all’impianto di riscaldamento.
E’ di ieri invece la notizia che anche al liceo “Verga” si sono verificati dei guasti all’impianto di riscaldamento. A causa delle basse temperature in diverse classi, decine di studenti hanno deciso di non entrare a scuola (foto a lato).
Una situazione definita insopportabile dagli studenti, che da oltre un mese sono costretti a frequentare le lezioni con sciarpe e giubbotti. “Abbiamo sopportato il freddo per settimane, ora basta – dicono i ragazzi – cosi non è possibile assistere alle lezioni. Le temperature in classe sono al di sotto del livello previsto, lo abbiamo verificato direttamente noi. Con due termometri, uno digitale e l’altro al mercurio, abbiamo constatato che in due classi la temperatura era intorno ai 12 gradi”. C’è malcontento, dunque, tra centinaia di studenti del liceo adranita che potrebbero non entrare a scuola anche nei prossimi giorni. Da segnalare però che i tecnici della ditta incaricata si sono messi subito al lavoro per risolvere il problema all’impianto di riscaldamento.

fonti: TVA, La Sicilia

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