“E’ nostra volontà che questo spazio venga recuperato”. Padre Benigno lo ha detto chiaramente ieri a Tva Notizie, spera che un luogo ricco di storia e spiritualità venga al più presto interessato da un intervento di valorizzazione: è lo “stanzone” dove un tempo venivano seppelliti i frati all’interno delle nicchie. Si tratta della grande sala alla quale si accede attraverso una porta collocata all’interno della chiesa di Santa Maria degli Angeli di Adrano. Un luogo che in tanti per la prima volta in assoluto hanno visto sabato scorso nell’ambito della due giorni culturale dedicata alla presentazione del libro “I Cappuccini in Adrano”, il cui autore padre Giuseppe Scarvaglieri, ha curato anche la visita guidata nel convento di Adrano. E una delle tappe più interessanti della visita guidata è stata appunto nell’area dove sino agli anni 30 venivano seppelliti i frati. Padre Scarvaglieri ne ha parlato durante al visita guidata, ma anche nel suo libro racconta quello che chiama “grave inconveniente” che nel 1932 portò alla chiusura dei locali in questione. “I proprietari delle case attigue al convento – si legge – chiusero abusivamente a muratura le finestre della sepoltura. Per mancanza d’aria i cadaveri mummificati si scomposero e caddero a terra e disfacendosi provocarono una gran puzza. Per eliminare questo fastidio – si legge ancora nel libro – bisognava trasferire al cimitero comune le ossa. La cosa fu attuata a spese del municipio. Si ottenne che le finestre dello stanzone fossero riaperte perché entrasse aria e luce. Tuttavia il danno arrecato alla sepoltura, che costituiva un valore storico notevole, era irreparabile”.
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– Fonte: tvadrano.com