Nonostante gli importanti argomenti all’ordine del giorno, tra cui il tanto discusso mercato del contadino, i 7 consiglieri di Symmachia e Azione Civica disertano l’Aula.
Dopo due mesi è tornato a riunirsi il Consiglio Comunale di Adrano, ma il risultato è stato un nulla di fatto. Nessuno dei 7 punti inseriti all’ordine del giorno è stato infatti affrontato nelle ultime 2 sedute consecutive (di giovedì e venerdì), entrambe saltate per mancanza di numero legale. La crisi in atto nella maggioranza, dopo le dimissioni degli assessori Anzalone e Zignale, ha pesantemente inciso sui lavori consiliari.
Nel corso della prima seduta, emergenza rifiuti e crisi politica sono stati gli argomenti più discussi durante i preliminari. Un dibattito acceso, al quale non si è sottratto il pubblico che affollava l’Aula, tanto da costringere il presidente del Consiglio, Angela Branchina, a sospendere i lavori per 15 minuti: durante un intervento sulla questione rifiuti, il pubblico ha cominciato a rumoreggiare, sono iniziati i battibecchi tra gli spettatori ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per ripristinare la calma. Alla ripresa, i lavori si sono arenati quando i consiglieri dei gruppi Symmachia e Azione Civica, con gli interventi dei capigruppo Coco e Zignale, hanno ribadito le loro posizioni sulla necessità di un rilancio dell’attività amministrativa e dell’auspicato «cambio di passo», abbandonando poi i lavori, in attesa di maggiore chiarezza sulla verifica. Tutto questo nonostante gli alleati della coalizione avessero più volte rivolto l’invito a separare in Aula le vicende politiche da quelle relative ai punti all’o.d.g., e nonostante tra questi punti vi fossero due argomenti molto cari ai gruppi dissidenti: il mercato del contadino (la mancata realizzazione del quale sarebbe tra i motivi alla base delle dimissioni dell’ex vice Sindaco) e la Consulta Giovanile. Il Consigliere Ricca ha quindi posto l’attenzione sulle presunte richieste avanzate dai gruppi dissidenti per risolvere la crisi, facendo cenno alla poltrona del Presidente del Consiglio, che qualcuno punta già da mesi. Il dibattito in Aula è stato quindi caratterizzato da una serie di interventi dei consiglieri di opposizione, tra cui Pellegriti, Brio e Sampieri che, parlando di “poltronite”, hanno attaccato i due gruppi che avevano abbandonato i lavori. Duro anche l’intervento della Consigliera Di Primo, che ha evidenziato l’incoerente posizione tenuta dai due gruppi sugli argomenti all’ordine del giorno. Dopo una sospensione di 20 minuti, venuto a mancare il numero legale, la seduta è stata rinviata di 24 ore.
Venerdì sera si replica con un quadro immutato: i due gruppi dissidenti non si presentano in Aula. Dopo una richiesta di sospensione avanzata dal consigliere Pellegriti, e poi sostenuta dall’intero fronte delle opposizioni, il gruppo di consiglieri dell’ex Pdl decide di astenersi. I consiglieri del gruppo “Adrano è migliore”, insieme a quelli del Pd, esprimono voto contrario. La tensione è alle stelle, volano parole grosse. Segno che, forse, all’interno della maggioranza questa crisi viene vissuta in maniera diversa. La successiva dichiarazione del Consigliere Ricca (“la crisi è sotto gli occhi di tutti, siamo qui per affrontare i problemi della città, senza attendere nessuno”) sembra confermare questa ipotesi. La proposta di sospensione non passa (l’opposizione si ferma a 10 voti rispetto agli 11 necessari) e, dopo che i consiglieri di opposizione lasciano l’Aula, la seduta salta nuovamente per la mancanza del numero legale.
fonte: articolo quotidiano La Sicilia