I lavori per la struttura che dovrebbe sorgere accanto all’isola ecologica non sono mai cominciati. Ennesimo esempio di come le contrapposizioni politiche ad ogni costo non fanno il bene della città.
Ricorderete l’immancabile polemica che era seguita all’annuncio della prevista costruzione di un centro Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) nella nostra città (
leggi). Comizi, spazi autogestiti, comunicati stampa: un sunto di tutto quello a cui siamo stati abituati in questi tre anni. Polemiche spesso poco costruttive, per usare un eufemismo. Quello che andiamo a descrivere ne è l’ennesimo esempio.
Il taglio del nastro inaugurale del Centro per la raccolta dei vecchi elettrodomestici era previsto entro il 31 dicembre 2011 ma, ad oggi, è più che certo che non ci sarà nessuna inaugurazione visto che i lavori non sono mai partiti.
Si tratta di un progetto criticato dall’opposizione che lo ha definito uno “scempio”, pericoloso per la salute e l’ambiente, e ritenuto invece indispensabile per la tutela dell’ambiente dal sindaco Ferrante.
La struttura dovrebbe sorgere a costo zero per il Comune di Adrano, essendo i costi di realizzazione (circa 150 mila euro) totalmente a carico di una multinazionale svedese, che ha deciso di finanziarne tre in Sicilia: Adrano, Castelbuono (Pa) e Burgio (Ag) sono i Comuni scelti, segnalati dal Wwf perché distintisi in materia di tutela ambientale. Ma, mentre a Castelbuono e Burgio i lavori sono stati avviati, ad Adrano sono ad un punto fermo.
Un ritardo notevole, dovuto secondo il sindaco Ferrante, agli ostacoli messi in atto dall’opposizione del Pdl, che ha sempre manifestato contrarietà al sito.
“La parte politica che era contraria a questo progetto – dice il sindaco Pippo Ferrante – continua a osteggiarlo, pertanto i tempi si sono allungati. A Castelbuono e Burgio si è più avanti perché la politica anziché ostacolare il progetto ha facilitato l’operazione. Andrò a Palermo per affrontate le problematiche con l’assessore regionale Sparma. Non perderemo questa opportunità di avere una struttura a costo zero dove i cittadini potranno portare vecchi elettrodomestici anziché abbandonarli ai bordi della strada, creando microdiscariche”.
fonte: articolo di SALVO SIDOTI sul quotidiano La Sicilia
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