In realtà la nostra cittadina deve gonfiarsi il petto quando si parla di adraniti che a livello nazionale e non (oltre che comunale visto che il colera venne combattuto grazie al suo lavoro) si sono contraddistinti in maniera cosi positiva. Questo inventore, scrittore, politico e artista è uno degli inventori delle prime automobili. Battezzò il suo prototipo col nome “trinacria” a testimonianza del forte attaccamento alle sue origini. Si trattava di una carrozza che non era trainata da cavalli ma dal vapore, traendo l’ispirazione dai treni.
(fonte wikipedia)… Il 2 Luglio del 1873 si tenne il collaudo pubblico della Trinacria. La locomotiva attraversò le strade di Roma sotto gli occhi delle più alte cariche istituzionali e di migliaia di curiosi. I giornali nazionali evidenziarono l’importanza dell’avvenimento e il genio dell’inventore adranita e La Riforma fece il seguente commento: “Se il Sig. Russo avesse presentato il suo mirabile congegno a Parigi o a Londra, oggi sarebbe il tema di ogni discorso e l’oggetto di speculazione. Per parte nostra non possiamo che vivamente congratularci col Sig. Petronio Russo della sua felice innovazione, augurandogli che l’Italia non gli sia ingrata, né lo costringa a cercare allo straniero quel giusto compenso che l’importanza e l’utilità della sua scoperta giustamente può pretendere” (Franco 2002, p.157). Il 22 settembre dello stesso anno, G.P. Russo fece sfilare la Trinacria a Catania riscuotendo ancora una volta un notevole successo di pubblico e opinioni. Il successo riscosso dal collaudo fu enorme: ricevette gli onori di tutte le più alte cariche istituzionali, dei principali giornali italiani e della gente comune. Nessuno però, in Sicilia (particolarmente a Catania, dopo gli onori del sindaco Toscano e del prefetto Lanza) rispose con i fatti ai suoi tentativi di creare una Società per Azione; nemmeno i banchieri di Napoli e di Roma, a i quali si era rivolto, gli vennero incontro. Così il ricordo della più importante fra le invenzioni di G.P.Russo si spense.
La vita politica svolta ad Adrano (allora Adernò) dal Petronio Russo fu nelle vesti di assessore, e proprio durante questi anni scoppiò una terribile epidemia di colera: egli fu l’unica carica pubblica che non scappò per paura del contagio e trovò sia la causa dell’epidemia che la soluzione (La costruzione di due fontanelle, una delle quali è quella di piazza Immacolata). Nonostante ciò anzichè ricevere la lode da parte del sindaco e degli altri assessori si beccò le loro accuse di appropiazione indebita e abuso di potere.
Altre numerose invenzioni di minore importanza e alcune opere letterarie portano la firma di Giovanni Petronio Russo, ma nella sua vita ha avuto pochissime riconoscenze, cosa che lo ha turbato non poco. L’uomo che dedicò la vita al suo popolo e alle sue invenzioni (che miravano ad un semplice miglioramento della vita quotidiana e non alla ricchezza personale) si ritrovò a scrivere queste parole in punto di morte: “muoio di fame, di sete e di sonno” e lo fece consegnare al sindaco Melchiorre Battiato, che gli aveva chiesto come stesse in salute”.
Sono venuto a conoscenza della storia di quest’umo straordinario solo qualche giorno fa e mi sono tristemente vergognato del fatto che mai nessuno mi avesse parlato di lui, nè io mi sono mai chiesto a chi appartenesse quel nome che appariva nei vecchi documenti del mio caro liceo scientifico. Ma che mi risulti nulla ad Adrano è dedicato a lui (forse una via), e ciò a mio parere non dà la giusta ricompensa ad un uomo il cui valore è fuori discussione e che già nella propria vita ha avuto poche riconoscenze. Con questo mio articolo dunque lancio una proposta: c’è abbastanza tempo da qui al 14 dicembre, anniversario della morte avvenuta nel 1910. Perchè non organizzare un evento di alto livello culturale mirato alla conoscenza di questo personaggio, delle sue invenzioni, delle sue opere e delle opere a lui dedicate? Un evento che abbia come obiettivo primario il coinvolgimento delle scuole, ma che passi poi attraverso la collaborazione dei cittadini e delle associazioni affinchè quella giornata sia vissuta da tutta la comunità adranita.
L’idea è lanciata, spero di sentire l’opinione di tanti in merito.
Penso che questa sia una proposta intelligente e che possa avere il placet di tutti evitando, almeno per una volta, le polemiche che caratterizzano ogni manifestazione da qualche anno a questa parte. Potrebbe anche rappresentare la base su cui creare quello “spirito di appartenzenza” che latita negli adraniti. Speriamo che gli amministratori ed in particolare l’Assessore preposto traggano spunto da questo post e si attivino per rendere possibile la cosa, coinvolgendo attivamente la collettività.