Nell’inchiesta, scattata nel 2007 dopo un esposto su carta intestata della segreteria generale del Comune, erano coinvolti l’ex presidente del consiglio comunale Antonio Portale, a cui era contestato pure l’omissione in atti d’ufficio, e tutti i presidenti di commissione che si sono alternati fino al 2008: Mario Amato, Vincenzo Amato, Salvatore Giuffrida, Giuseppe Sapienza, Carmelo Cantarella, Alfio Furnari, Alfredo Greco, Vincenzo Papotto, Giosuè Sangiorgio e Santo Zammataro.
La struttura accusatoria nei confronti di Portale non riguardava la gestione diretta delle commissioni, ma la mancata comunicazione all’autorità giudiziaria della condotta dei presidenti dei quattro organismi. In realtà, in molte occasioni, Portale ha richiamato questi ultimi per il modo di lavorare. Ad assistere gli ex amministratori, gli avv. Anna Ingiulla, Turi Liotta, Vincenzo Nicolosi, Giuseppe Furnari, Dino Privitera, Guido Ziccone e Tommaso Tamburino. Spazzati via i dubbi sugli aloni penali, rimane aperto il dibattito, sul piano etico e politico, sulla gestione delle commissioni.
Le discussioni sul malcostume delle sedute frequenti, della tipologia degli argomenti trattati e della lievitazione dei costi della politica nell’ultimo decennio, risalgono a diversi anni prima dell’inchiesta. Discussioni che, riportate nel perimetro politico, restano intatte ed attuali.