L’esponente del Partito Democratico sottolinea «il grave degrado ambientale con la formazione di micro e macro discariche abusive e a cielo aperto sia nei centri abitati, anche a ridosso di “siti sensibili” come le scuole, sia nelle periferie, deturpando e violentando la bellezza del paesaggio».
Nell’atto indirizzato al prefetto Giosuè Marino, assessore regionale dei Servizi di pubblica utilità, l’on. Barbagallo cita non a caso il sito biancavillese «dove si rinvengono rifiuti solidi urbani, elettrodomestici, copertoni, materiale di risulta proveniente da demolizioni e sbancamento».
Nonostante i proprietari della zona lamentino i disagi da un decennio, il caso ha avuto una forte eco da quando la proprietaria del fondo di fronte la megadiscarica ha messo in vendita la casa di villeggiatura, visto che l’aria è irrespirabile, la spazzatura invade il proprio terreno e non è possibile starci neanche mezza giornata. E’ seguito un incontro tra Comune e tecnici della Provincia (da cui dipende la strada): si attende un intervento risolutivo. Ora si aggiunge l’interrogazione di Barbagallo. Un’interrogazione, comunque, più articolata. Al di là del caso di Biancavilla, il deputato punta il dito sull’Ato 3 e sul consorzio Simco, da cui dipende la raccolta dei rifiuti in 18 comuni etnei. Barbagallo evidenzia servizi non espletati, tariffe incongrue e illegittime con beffa per gli utenti, costretti a «forme di danneggiamento, prevaricazione e vessazione».
Per tutto questo il deputato del Pd chiede di sapere «se sono state previste iniziative finalizzate a verificare eventuali responsabilità o violazioni di leggi».