Di seguito, parte dell’intervento d’Aula dell’On. D’Asero (a seguire il video).
 La vicenda delle stabilizzazioni rappresenta ancora una volta una mancata opportunità di confronto. Lo spirito della proroga concessa dal Ministero dell’Economia prevedeva un’impostazione diversa, volta ad intendere che questo rapporto costo-servizio potesse diventare un momento di spesa produttiva, senza continuare a determinare quasi un servizio di assistenza sociale. Poteva essere il momento in cui far scattare l’orgoglio per gli stabilizzanti: tanta gente vorrebbe infatti dare un servizio più concreto, più razionale, più produttivo alla macchina amministrativa regionale. Quindi andava fatta, da parte di chi governa, una proposta che consentisse di capire quale protocollo sviluppare perché si determinasse un ragionamento in questa direzione.
La vicenda delle stabilizzazioni rappresenta ancora una volta una mancata opportunità di confronto. Lo spirito della proroga concessa dal Ministero dell’Economia prevedeva un’impostazione diversa, volta ad intendere che questo rapporto costo-servizio potesse diventare un momento di spesa produttiva, senza continuare a determinare quasi un servizio di assistenza sociale. Poteva essere il momento in cui far scattare l’orgoglio per gli stabilizzanti: tanta gente vorrebbe infatti dare un servizio più concreto, più razionale, più produttivo alla macchina amministrativa regionale. Quindi andava fatta, da parte di chi governa, una proposta che consentisse di capire quale protocollo sviluppare perché si determinasse un ragionamento in questa direzione.Questo non è stato fatto! Ad esempio è stata un’occasione mancata la discussione del DPEF. Ma abbiamo avuto anche altre occasioni. Personalmente, in data 17 novembre e, prima ancora, in data 21 ottobre, rivolgendomi all’Assemblea ed al Governo, ho sottolineato l’importanta della scadenza che si approssimava, alla quale bisogna arrivare pronti per fornire garanzie a questi lavoratori, garanzia a questo costo sociale che è diventato pesante in raffronto agli organi di controllo.
Ci ripresentiamo dunque oggi con una opportunità mancata, con l’augurio che nella parte degli ulteriori emendamenti che andranno a determinarsi possano essere introdotte una serie di norme che razionalizzino il sistema.
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