Cattivi odori e presunti casi di acqua che sgorga con puzza di gasolio, segnalazione giunta da diversi cittadini. Del fenomeno ne parla anche una nota dell’Acoset (leggi) inviata a 13 Comuni etnei, ma forse ignari di tutto erano i cittadini che hanno continuato ad utilizzare l’acqua per uso domestico.
Il guasto si è verificato due giorni fa, come confermato dal direttore generale, Fabio Fatuzzo. Contattato da SudPress, Fatuzzo rassicura sulla tempestività dell’intervento per riparare il guasto in contrada Ciapparazzo.
“Una pompa si era guastata l’altro ieri notte e già abbiamo provveduto a sostituirla, abbiamo quindi incaricato il laboratorio di analisi dell’Università di Catania per effettuare verifiche. Allo stato di oggi non è stato individuato nulla di negativo”. Parole che tranquillizzano, nonostante l’allarme scattato grazie all’intervento di alcuni cittadini, che hanno segnalato la presenza di un odore nauseabondo proveniente dall’acqua.
“La pompa che si è guastata – sottolinea Fatuzzo – serve ad eliminare tracce di idrocarburi dall’acqua. Il gusto è avvenuto in una delle microsorgenti di Ciapparazzo. Quindi ci sono tracce di idrocarburi che sono state sversate. Abbiamo già provveduto a pulire i serbatoi e a pulire la condotta. L’ASP, dal canto suo, ha provveduto ad effettuar i prelievi per verificare la potabilità dell’acqua. Noi invece abbiamo provveduto a contattate il laboratorio di igiene e profilassi dell’Università di Catania per le stesse verifiche. Ad oggi nessuna comunicazione negativa è pervenuta dall’Università”.
Anche il presidente dell’Acoset, Giuseppe Rizzo, a Tva notizie ha rassicurato affermando che “la situazione è sotto controllo, l’acqua è potabile e si tratta solo di un fenomeno naturale, uno sversamento di tracce di idrocarburi naturali nella condotta di Ciapparazzo, a Bronte, quindi niente gasolio o benzina. L’acqua non è inquinata ma ci sono solo fastidi per il cattivo odore”.
Alcuni sindaci hanno però emesso delle ordinanze per motivi precauzionali. E’ il caso di Adrano, dove il sindaco Pippo Ferrante, in un manifesto (foto a lato) dà comunicazione che il “guasto è stato riparato, tuttavia, per prudenza, in attesa dei risultati delle analisi dell’acqua già immessa in condotta, se ne vieta l’utilizzo ai fini potabili fino a nuova comunicazione”. Precauzioni e ordinanze simili anche a Bronte, Belpasso e Mascalucia.
fonti: SudPress/TVA