Era cominciata come una truffa dello specchietto. Si è trasformata in una rapina. Vittima un anziano di 83 anni di Annone Veneto. Fortunato D’Amico, 23 anni, originario di Castrovillari, è stato condannato per quell’episodio a 4 anni, 10 mesi e venti giorni di reclusione dal gup Roberta Bolzoni.
A sostenere l’accusa, in aula, il pm Federico Facchin. L’indagine che ha incastrato il giovane, indagato per truffe dello specchietto in tutto il Nord Est (Vicenza, Padova, Treviso, Ravenna) e con un precedente pure a Catania, porta la firma della Procura di Pordenone.
Lo scorso febbraio ad Adrano il giovane è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dalla Procura di Pordenone. Quindi è stato ristretto ai domiciliari.
Era il 10 ottobre dell’anno scorso, quando l’auto scura, dalla quale è partita l’inchiesta dei carabinieri di Portogruaro, è comparsa ad Annone Veneto. L’ultraottantenne ha prelevato in banca mille euro, poi ha preso l’auto e si è diretto a casa.
Aveva appena parcheggiato nel cortile della propria abitazione quando il giovane a bordo dell’auto scura ha richiamato la sua attenzione, indicandogli lo specchietto retrovisore rotto e sostenendo che l’anziano glielo aveva rotto, urtandolo con la sua vettura. Per riparare il danno e chiuderla lì, il giovane gli ha proposto di dargli cento euro.
L’anziano, confuso, ha accettato di dargli 50 euro, anche se era persuaso di non aver mai urtato la vettura del giovane. Ha tolto il portafogli dalla tasca per estrarre una banconota da 50 euro e il giovane ha allungato il braccio con un movimento fulmineo e gli ha strappato il portafogli di mano, ripartendo immediatamente con la propria auto. Evidentemente aveva notato che era gonfio di banconote dopo il prelievo in banca.
L’ottantenne, nel tentativo di bloccare la fuga in auto dell’uomo con il suo portafogli, si è aggrappato con le mani al tergicristallo anteriore, ma è stato trascinato e sbalzato a terra dalla repentina accelerazione del veicolo.
L’anziano ha riportato fratture alla gamba e un trauma cranico, fortunatamente non commotivo. Trentacinque i giorni di prognosi. Per questa ragione la Procura, oltre alla rapina, ha contestato anche le lesioni colpose e la recidiva specifica.
L’ottantenne, dopo essersi affidato all’avvocato Elisa Bincoletto, ha scelto di non costituirsi parte civile. Il maltolto, però, gli è stato restituito dai carabinieri.
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