Blitz in mattina della polizia di Catania che ha catturato il latitante 39enne Vincenzo Sciacca, condannato in via definitiva all’ergastolo per omicidio con l’aggravante mafiosa. L’uomo, che nel maggio 2003 ha ucciso l’imprenditore Domenico Calcagno di Valguarnera si nascondeva in un casale di campagna ad Adrano, nel Parco dell’Etna. Ulteriori particolari verranno svelati nel corso della conferenza stampa che si terrà in questura questo pomeriggio.
*
Mafia: Ps arresta latitante ergastolano
Il latitante Vincenzo Sciacca, di 39 anni, è stato arrestato dalla polizia di Stato ad Adrano, nel Catanese. L’uomo, condannato all’ergastolo per un omicidio commesso nel 2003 a Valguarnera (Enna), con l’aggravante di avere agito con finalità mafiose, era irreperibile dal 29 settembre del 2014. Agenti della squadra mobile di Catania e del commissariato di Adrano lo hanno sorpreso all’interno di un casale di campagna.
*
– ansa.it
Arrestato pericoloso latitante. Manette per Vincenzo Sciacca
Vincenzo Sciacca, irreperibile dal settembre del 2014, è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Procura Generale della Repubblica di Catania, il 29.9.2014 dalla Corte di Assise d’Appello di Catania per il reato di omicidio aggravato dalle finalità mafiose.
SCIACCA Vincenzo, a seguito di un laborioso lavoro coordinato dalla citata Procura Generale, e svolto dagli uomini della Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Adrano, è stato rintracciato all’interno di una masseria in località c.da Carda’ agro di Bronte. All’atto dell’irruzione ha tentato la fuga, ma è stato subito bloccato.
Sciacca, elemento di spicco del gruppo capeggiato da Montagno Bozzone Francesco, operante nel comprensorio di Bronte, collegato alla cosca Mazzei, è stato condannato alla pena dell’ergastolo per avere partecipato alla fase esecutiva dell’omicidio di Domenico Calcagno, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Valguarnera-Caropepe, assassinato in quest’ultimo Comune il 18 maggio 2003.
La morte di Calcagno era stata decretata da Cosa nostra catanese, di concerto con la famiglia di Cosa nostra di Caltagirone ed i vertici di Cosa nostra della provincia di Enna, che per tale omicidio avevano chiesto ed ottenuto la collaborazione di MONTAGNO BOZZONE e del suo gruppo.
*