L’attuale sindaco di Adrano Pippo Ferrante è indagato per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. A breve potrebbe ricevere l’avviso di conclusione delle indagini, che potrebbe portare a una richiesta di rinvio a giudizio. Ad annunciarlo è l’ex sindaco adranita ed ex deputato regionale Fabio Mancuso, che ha presentato – nel 2015 – l’esposto che avrebbe fatto partire l’inchiesta su presunte irregolarità nei bilanci del Comune. Assieme al primo cittadino Ferrante sarebbero indagati anche due funzionari municipali.
Nell’esposto presentato da Mancuso si parla di «una serie di irregolarità, come la dissimulazione della sussistenza dei presupposti che avrebbero reso obbligatoria la dichiarazione di dissesto da parte del Consiglio comunale». Un fatto questo che avrebbe portato, secondo Mancuso, dei vantaggi all’attuale primo cittadino. «Scongiurando la propria decadenza o cessazione della carica, e sottraendosi al giudizio di responsabilità della Corte dei conti». «Ci siamo accorti già nel 2013 che il Comune di Adrano era in dissesto – dichiara a MeridioNews Mancuso – Abbiamo notato che il sindaco e la giunta si sono disinteressati di questo fatto gravissimo e hanno continuato».
Per l’ex sindaco adratina, «determinati contratti sottoscritti dall’ente comunale non erano coperti da adeguate risorse finanziarie, e alcune sono state spostate verso altri capitoli di bilancio». Frasi alle quali si accompagna qualche sassolino gettato fuori dalle scarpe: «Per anni è stato detto che i debiti erano stati lasciati dall’amministrazione precedente (la sua, ndr), ma adesso la procura farà chiarezza. Se Ferrante dovesse essere rinviato a giudizio, si dovrebbe dimettere subito». «Non avendo mai violato la legge né abusato del mio ufficio di sindaco – replica Pippo Ferrante attraverso un comunicato – non ho alcun timore che la magistratura indaghi l’operato del sottoscritto».
«Piuttosto, appare quantomeno grottesco – attacca Ferrante – che accuse di poca trasparenza nei confronti di questa amministrazione siano mosse da chi in passato ha sottoscritto contratti che hanno comportato per i cittadini l’esborso ingiustificato di milioni di euro». Soldi che, aggiunge il sindaco senza aggiungere ulteriori dettagli, «avrebbero potuto essere impiegati nel territorio e a sostegno delle fasce più deboli della popolazione».