e l’Associazione culturale “ObBiettivo Adrano“
si pregiano invitare la S. V.
Irredimibile Sicilia?
con Pietrangelo Buttafuoco
martedì 23 dicembre 2014 alle ore 18,00
Irredimibile Sicilia?
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Io parto dal presupposto che credo sia interessante andare a sentire personalità che comunque sono riuscite a farsi largo, chi più chi meno, nel panorama giornalistico e letterario italiano, quindi di un certo livello. In effetti, il signor Buttafuoco diciamo che ha sostanzialmente detto quello che tutti abbiamo sotto gli occhi ma a cui ormai siamo assefuatti al punto tale da girarci dall’altro lato perchè siamo stanchi di vedere. Ecco, diciamo che non ha aggiunto molto a quello che già si sa. Ovviamente si può condividere o meno il suo punto di vista e la sua persona, ma, appunto, punti di vista. E meno male che non la pensiamo tutti allo stesso modo 🙂
Ci dispiace deluderla ma non abbiamo ricevuto alcun contributo dall’Amministrazione comunale. Per tutto il resto ognuno è libero di pensarla come crede.
25/12, 12:08 – Il critico: L’incontro con il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, organizzato dall’Associazione culturale “Incontro” e “Obbiettivo Adrano”, è l’episodio più nocivo e deleterio che si possa proporre ad una città degradata come Adrano. Il discorso confuso e “campato in aria” del giornalista è diseducativo per una popolazione, afflitta dal malcostume amministrativo, dall’assenza di servizi sociali (in una città di 35 mila abitanti manca ancora un ospedale) e da una sporcizia cronica, senza contare i rigurgiti delinquenziali e lo sbando assoluto in cui si trovano le nuove generazioni. La confusione tra terra e popolazione, l’una meravigliosa e l’altra ineducabile, è sinonimo di una mentalità reazionaria che porta come logica conseguenza all’invocazione di uno Stato forte. Il suo discorso è quanto di più triste si possa ascoltare da un “raccomandato di ferro” che ha esordito nel giornale missino per volontà (o raccomandazione) dello zio e approdato in settimanali privi di ogni respiro culturale come “Panorama” o in giornali antiprogressisti come “il Foglio”. E’ proprio da meditare la conclusione e il suo “personalissimo” appello: “Vedete noi abbiamo la fortuna di stare in una terra meravigliosa, storicamente importante, ma anche le sue forme ci regalano una visione significativa; l’isola con quella sua forma triangolare ha qualcosa in più rispetto ad altre terre, anche rispetto alla Sardegna, più grossolana nelle forme”. La sua è la classica scoperta dell'”acqua calda”. Ma quanti hanno letto il libro, che alla fine dell’evento Buttafuoco non si è sottratto al rito degli autografi per vergare i testi dei suoi lettori più appassionati. Povera Adrano ! Povera Sicilia”
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25/12, 17:20 – turi x il critico: Punti di vista. Per me è l’esatto opposto.. si può o meno essere d’accordo con le opinioni di questo o quello ma riuscire in un periodo funesto come questo a riempire la sala è segno di impegno da parte delle associazioni e della bontà dell’ospite. Tutto il resto è noia, diceva qualcuno. Oppure, dico io, sono manifestazioni pseudo-culturali finanziate con migliaia di euro di soldi delle casse comunali. Una differenza notevole, sia in termini di costi che di partecipazione.
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27/12, 08:54 – x Il critico: la tua mi sembra una critica feroce e forse esagerata (senzaltro di parte). Il pubblico numeroso e attento (anche divertito) non mi sembra la pensi al tuo stesso modo (per fortuna). Io credo che occasioni del genere servono a riflettere e ringazio le associazioni che lo hanno organizzato perchè dimostrano di voler partecipare alla crescita culturale di un paese con tanti problemi e non stare lì a criticare tutto senza magari mai fare nulla. Detto questo, il Buttafuoco mi sembra essere qualcosa in più di un raccomandato se riesce ad avere l’attenzione di tanti spettatori in tutta Italia. E poi mi sembra riduttivo parlare di giornali come Il Foglio o Panorama in quei termini. A parte il fatto che Buttafuoco ha scritto anche per Repubblica, ha fatto programmi televisivi con La7 e con Canale 5 (non proprio giornalini). Un po’ confuso mi sembra il tuo discorso nel mischiare i mali del tuo paese col discorso di largo respiro di Buttafuoco. Cosa c’entrano i servizi sociali con l’ospedale mancante in un paese di 35 mila abitanti? Si tratta in caso di servizi sanitari che vengono erogati in un territorio (non in un comune) e Adrano il suo ospeale lo ha locato a Biancavilla (territorialmente). Semmai peoccupiamoci di come funziona quell’ospedale che eroga il servizio e non dove lo stesso è locato territorialmente.Perchè poi il discorso fosse diseducativo in una città abituata al malcostume amministrativo (????) o alla sporcizia non lo ho capito affatto. Semmai è proprio quì che il discorso di Buttafuoco entrava a pennello nell’educare ad amare la propria città. Perchè veda Caro Sig. Critico, è giunto il momento di reagire (non di essere reazionari). La nostra terra (stupenda) sta morendo. I suoi cittadini (intelligenti) scappano via in cerca di lavoro. E noi? Critichiamo (giustamente). Non sarebbe meglio rimboccarsi le maniche (come le associazioni OA e Incontro) e dare una mano? Le auguro buon lavoro a lei e al mondo che lei rappresenta perchè Adrano ha bisogno di tutti, anche di lei e dei suoi amici.
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27/12, 11:53 – Per il critico della mia critica: La mia critica non è “feroce” e neanche “di parte” nel senso che non faccio parte di alcun schieramento politico, ma rispecchia un mio giudizio personale. Che il pubblico sia stato “numeroso e attento” ed “anche divertito” non significa proprio niente: quanti hanno letto il libro di Buttafuoco? Quanti sanno che il libro di Buttafuoco è un collage raffazzonato di articoli privi di logica e di proposte politiche serie? Persino il titolo non brilla per originalità, perché esso è tratto (un tempo si diceva copiato) da una frase di Giuseppe Fava (ed estesa all’intera Sicilia), secondo cui “Per questo è puttana Catania, perché ha tante anime e una sola risata”. Questa è una primizia, che è ignota e ignorata sia ai sapientoni del quotidiano “la Repubblica” sia agli scienziati della comunicazione di quel giornale come “Il Foglio” che “acchiappa picciuli” dallo Stato: figuriamoci dei presenti uditori a questo incontro pseudo culturale. Ribadisco che conferenze del genere sono diseducative e non fanno progredire di un millimetro la “crescita culturale” di Adrano “per sfortuna”, ma se questo non lo capisci, che cosa si può fare?. Al di là dei ringraziamenti interessati alle associazioni organizzatrici, che ricevono contributi dall’amministrazione comunale, invito il critico della mia critica a rileggere la mia critica e, specificamente al personaggio, mi riferivo al suo esordio che all’età di 21 anni ha scritto un minisaggio nel volume “Rapporto Europa” (Comp- Grafica, Roma 1984), comprensivo di scritti di Almirante e di Romualdi. Non è che ci voglia un quoziente intellettivo elevato per capire che il Nostro sia stato “raccomandato” dallo zio, Antonino Buttafuoco, noto commercialista a Palermo, sindaco di Agira e deputato del defunto msi. Premesso ciò, lo sa il mio critico che “Il Foglio” riceve cospicui finanziamenti dello Stato e che i suoi giornalisti ricevano uno stipendio che pesa sulle spalle dei contribuenti? Che Panorama sia un settimanale antiprogressista è ormai notorio. Riguardo ai mali di Adrano, quale legame ha Buttafuoco con il nostro Paese? Che cosa è rimasto d’insegnamento agli uditori intervenuti in massa per sentire un discorso raffazzonato e sconclusionato? Non “ Un po’”, ma grandemente “confuso” è il tuo discorso, inidoneo a cogliere il nesso tra problematiche nazionali e i mali che affliggono da decenni il Paese di Adrano. Come che “c’entrano i servizi sociali con l’ospedale mancante in un paese di 35 mila abitanti”? La sopraffazione di Adrano da parte dai Paesi vicini come Bronte o Biancavilla da che cosa dipende se non da una serie di amministrazioni incapaci di fare il “bene comune”? Che cosa inserisci i quattro punti interrogativi con riferimento ad un comune che spende e spande le proprie risorse in opere inutili? Per reagire, caro amico, bisogna essere amanti della propria città (e Lei non è) e lottare ché non si invitano più persone che hanno pubblicato libri presso editori come Ar; ciò denota lo sfacelo culturale in cui versa Adrano, ma anche molti territori del nostro Paese.