13 Consiglieri votano favorevolmente le misure correttive al Bilancio 2013. Adesso la palla passa alla Corte dei Conti. Azione Civica, il gruppo del Presidente del Consiglio, decide di astenersi sul punto ma vota addirittura contro il Piano Triennale. Il Sindaco, in vista di un autunno caldissimo, con una mozione di sfiducia già annunciata da una parte dell’opposizione, è dunque alla ricerca di una “nuova” maggioranza. Si susseguono i “tavoli politici”, mentre la città affonda nei problemi quotidiani. Si prospetta un altro turnover in Giunta: a lasciare, a meno di sorprese, saranno Gullotta e l’ex Presidente, Branchina. Pronti all’ingresso Pulvirenti (da poco rientrato in maggioranza) ed una donna gradita all’ex senatore Firrarello. Basterà per tornare a quota 16? Probabilmente no. In un simile contesto, dove la poltrona rimane protagonista indiscussa, non sorprende che la cosiddetta antipolitica prenda sempre più piede.
Alla fine le misure correttive a seguito della pronuncia della Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Sicilia, in ordine al controllo finanziario sul rendiconto 2013 hanno ottenuto il si dell’Assise civica.
La seduta, in seconda convocazione, ha avuto inizio stamane e si è protratta sino alle 14.00, per gran parte della mattinata si è discusso del terzo dei punti in agenda che è stato prelevato diventando il primo: l’adozione delle misure correttive. Ad essere tanto atteso proprio questo punto ed anche per il fatto che oggi scade il termine di 60 giorni entro i quali l’Ente è stato chiamato a dare circostanziato e puntuale riscontro all’organo di controllo della finanza pubblica (riscontro relativo ad alcune criticità presenti in bilancio e tra queste gli oramai noti presunti falsi in bilancio relativi ai debiti con la Società Enel Sole, anticipazioni bancarie e l’ingarbugliata situazione di crediti e debiti con la Ato3 Simeto Ambiente). Argomento caldo che ha fatto ribollire gli animi in aula, su tutti il consigliere d’opposizione di Forza Italia, Carmelo Pellegriti, che è intervenuto chiedendo alla segretaria comunale (Natalia Torre) spiegazioni in merito ad alcune presunte illegittimità degli atti in questione approdati prima in commissione e poi in aula consiliare, in quanto – a dire dello stesso Pellegriti – risultano carenti in più punti (per fare qualche esempio, non esauriente sarebbe la relazione dei Revisori dei Conti, o ancora, frasi nel documento che risultano incomplete, scritte solo parzialmente); per questo motivo Pellegriti ha annunciato di voler inviare insieme al gruppo politico d’appartenenza una propria manovra correttiva direttamente alla Corte dei Conti. L’opposizione è insorta quando dalla segretaria comunale non sarebbe stata fornita nessuna adeguata spiegazione. Aspro il commento del consigliere di opposizione del gruppo “Symmachia”, Carmelo Salanitro, che si è interrogato sul perché la segretaria comunale non fosse in grado di rispondere a domande relative al proprio lavoro.
Ad ogni modo le misure correttive messe ai voti, hanno ricevuto il si di 13 consiglieri presenti, in tre si sono invece astenuti: il consigliere d’opposizione Pippo Brio, ma anche il presidente del Consiglio Alessandro Zignale e Luigi Cancelliere.
Senza troppo mal di pancia ottengono il si del Civico Consesso anche i restanti punti all’ordine del giorno: lo schema di convenzione aree interne “Valle del Simeto” fra i Comuni di Adrano Biancavilla e Canturipe; nonché il programma triennale delle Opere Pubbliche (2015/2017) ed elenco annuale delle opere (2015).
In merito all’approvazione delle misure correttive ad intervenire è il consigliere d’opposizione Carmelo Salanitro che ha dichiarato: “Ho seri dubbi che la Corte dei Conti possa giudicare idonee le misure oggi approvate dalla maggioranza anche perché già lo scorso anno la Corte aveva ritenuto che le misure approvate per il bilancio precedente a questo non fossero sufficienti e si deve considerare che quelle erano pressoché di identico contenuto a quelle odierne. Anzi la Corte dei Conti andava oltre perché non solo non riteneva quelle misure congrue ma hanno anche aggravato la situazione di deficit strutturale; sostanzialmente quest’anno sono state sollevate le stesse criticità già assodate l’anno scorso”.
-Ad un no della Corte dei Conti a queste misure correttive che scenario si aprirebbe per Adrano?
“Mi auguro che la misura sia quella del riequilibrio nell’ambito dei prossimi 10 o 20 anni in modo da poter sanare la situazione e mi auguro che questo possa essere condiviso da tutte le forze politiche per il bene della città”
-Lo spettro del dissesto?
“Non sono un contabile ma tutti i temi che solleva la Corte dei Conti come, le anticipazioni di cassa, i residui attivi e passivi o i debiti fuori bilancio sono di un certo peso, ora tocca agli uffici fare una proposta concreta dal punto di vista economico finanziario”
Così invece, per la maggioranza, il consigliere del gruppo NCD- Area popolare, Enzo Maccarrone: “Le misure adottate oggi riguardano l’intera struttura finanziaria del Comune e non solo il bilancio del 2013, ci siamo assunti la responsabilità di votare favorevolmente il provvedimento per attivare ciò che prevede il decreto legislativo 118, ovvero una ricognizione puntuale di quello che sono i debiti ed i crediti, attivi e passivi del nostro bilancio e che sicuramente non sono sorti ieri; oggi discutiamo ancora di somme iscritte in bilancio dal 1999 ed è per questo motivo che lo Stato da una possibilità ai Comuni di fare una ricognizione di tutto ciò che è possibile riscuotere o no; e quanto invece si deve o no pagare. Se il disavanzo dovesse nascere dal bilancio questo si può spalmare in 30anni. Ciò metterà un punto fermo sulla situazione economica e finanziaria dei Comuni e poi da questo momento in poi si dovrà monitorare in maniera puntuale. Le altre misure adottate riguardano il ricorso all’anticipazione di cassa, la lentezza nella riscossione dei tributi. Ci dobbiamo attivare affinché queste procedure migliorino sempre più sperando che anche gli enti sovrapposti facciano la loro parte”.
-Invece in merito alle altre criticità evidenziate, questione debiti con Enel Sole e debiti/crediti con l’Ato3?
“Sulle Ato premetto che sono dei mostri creati dalla politica regionale e nazionale per migliorare la gestione dei rifiuti ma hanno solo peggiorato la situazione anche sotto l’aspetto economico e questi errori oggi li pagano gli Enti, perché ora la gestione è diretta ma tutti i miliardi di debiti accumulati negli anni dovranno essere pagati. Noi abbiamo già fatto un piano di rientro di 11 milioni di euro, votato due anni fa, per poter rientrare dei debiti con i fornitori. Ci aspettiamo però che ora l’Ato ci trasferisca le riscossioni che devono avvenire perché sono crediti indubbiamente nostri. Stesso discorso con Enel Sole ma qui il problema è anche di carattere giudiziario; è un contratto nato male e proseguito peggio per il quale ci sono delle indagini in corso e mi auguro che si arrivi ad un punto conclusivo perché lo stesso servizio non può lievitare dall’oggi al domani del 200%; qualcosa che non va c’è”.
-Se le misure non dovessero essere giudicate idonee dalla Corte dei conti cosa si prospetta per Adrano?
“Sicuramente non auspico quello che augura qualcun altro non votando, cioè l’intervento della Corte dei Conti, perché so bene ciò che altrimenti potrebbe accadere non tanto al Comune ma ai fornitori. Santa Maria di Licodia lo sta già provando. L’eventuale dissesto creerà grossi problemi; maggiori rispetto a quelli che potrebbe comportare una fase di pre dissesto”.
Normale, normalissimo che in un’aula consiliare dove si fa, o si aspira a fare politica, la maggioranza dica una cosa (che le misure siano idonee), l’opposizione un’altra (che non lo siano). Ma alla fine il compito di stabilirlo, entro 30 giorni, tocca solo alla Corte dei Conti.
La speranza della città alla fine e solo una: che la vicenda non assuma i contorni di un’operazione andata bene, benissimo, ma che sul tavolo operatorio abbia comunque lasciato un paziente clinicamente morto.
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