Ennesimo furto avvenuto la scorsa notte in città ai danni della tabaccheria Abate in via Giuseppe Calcagno.
I ladri si sono introdotti all’interno dell’esercizio commerciale dalla porta principale che hanno provveduto a forzare. Una volta dentro hanno fatto razzia di quanta più roba possibile fuggendo poi via con un bottino ancora tutto da quantificare ma che consiste in articoli da tabaccheria come sigarette e gratta e vinci, nonché il registratore di cassa. A rendersi conto dell’accaduto è stata una pattuglia della Polizia in servizio di perlustrazione che procedendo lungo la via in questione ha notato la porta semi aperta; gli agenti si sono quindi fermati per controllare ed appurando quanto accaduto. Sono stati gli stessi poliziotti ad allertare i proprietari. Nessuno dei residenti della zona avrebbe sentito nulla, nessun rumore sospetto nella notte.
Sul fatto indaga la Polizia del locale Commissariato. Stamane in via Calcagno si è recata anche la scientifica per i rilievi del caso ma non sarebbero state rilevate sulla scena impronte, i malviventi, infatti, (stando alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza della tabaccheria) oltre ad indossare dei passamontagna sembrerebbe fossero muniti di guanti in lattice proprio per evitare di lasciare impronte. A far rimanere allibiti i titolari del negozio è stato poi un altro particolare del modus operandi, ovvero il fatto che l’allarme di sicurezza non sia neanche scattato (gli inquirenti non escluderebbero l’ipotesi che sia stato utilizzato qualche decodificatore).
Quel che è certo è che a nulla sono serviti i paletti in acciaio che i proprietari hanno provveduto a fare installare davanti ai due ingressi dell’esercizio commerciale dopo due plateali furti con spaccata subiti in passato: i ladri si sono adeguati, aggirando l’ostacolo dei paletti, agendo con una tecnica che lascerebbe pensare ad una minuziosa preparazione del piano.
“Siamo senza parole – ha affermato il proprietario della tabaccheria a Sicilia Journal – dopo tre furti subiti ci siamo abituati all’idea che Adrano non sia più un paese vivibile, qui è impossibile lavorare, qui è impossibile crescere i propri figli. È brutto da dire ma mi lascia perplesso come difficilmente qualcuno senta o veda mai nulla. Come questa notte, mi domando: è possibile che nessuno abbia sentito?”
Sconforto, paura e rassegnazione questi gli stati d’animo che sembrano accomunare parecchi cittadini e commercianti, soprattutto quelli presi di mira nell’ultimo periodo dai balordi di turno (pochi giorni fa nel mirino di malintenzionati è finito un bar della città, mentre la scorsa settimana una tentata rapina in pieno pomeriggio ed in pieno centro ai danni della gioielleria Leocata).
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