Un’ex educatrice sanitaria aveva perso il posto assieme ad altre tre colleghe nell’azienda La Solco nel 2009. Dopo la vertenza, lei è stata l’unica a non tornare a lavorare
ADRANO. Una ex educatrice sanitaria per portatori di handicap dell’azienda La Solco si è incatenata davanti il Municipio di Adrano, cominciando uno sciopero della fame per protestare contro la sua mancata riassunzione da parte della società che ha in gestione un appalto del Comune, la Progetto Vita. Lo rende noto la Filcam-Cgil. La donna era stata licenziata nel 2009 assieme a tre sue colleghe che, a conclusione di una vertenza congiunta, sono state riammesse in servizio, e lei è rimasta l’unica senza lavoro.
“Dopo due anni di accesso dibattito – ricorda il sindacato nella nota – con il sindaco Ferrante si era arrivati all’accordo che le quattro lavoratrici sarebbero state riassunte in tempi brevissimi dall’azienda ‘Progetto Vita’, aggiudicataria dell’appalto”. La Filcam-Cgil, in un comunicato, afferma di “ritenere il sindaco Ferrante, con il quale il sindacato cerca inutilmente di interloquire sulla vertenza, e la sua amministrazione responsabili del gesto estremo della lavoratrice”.
La situazione si è sbloccata intorno alle 13, quando sulla protesta è intervenuto il datore di lavoro, ovvero il responsabile della cooperativa che è stato messo in contatto con Valentina Tomaselli. Alla donna il responsabile della cooperativa ha assicurato che presto tornerà a lavoro ma nell’ambito di un altro servizio, ed esattamente quello relativo all’assistenza domiciliare per gli anziani. Sabato prossimo ci sarà un incontro per stabilire le modalità di immissione al lavoro della donna che pertanto in tarda mattinata ha interrotto la sua protesta.
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E’ tornata a lavoro Valentina Tomaselli, la donna che lo scorso 23 maggio si era incatenata al Comune di Adrano per denunciare il mancato assorbimento nella forza lavoro da parte della cooperativa sociale che si era aggiudicata il nuovo appalto del servizio di assistenza agli alunni disabili.
Valentina si era incatenata anche lo scorso ottobre con le altre sue tre colleghe che persero il lavoro dopo l’assegnazione dell’appalto a una nuova cooperativa. Ma, dopo la protesta di ottobre, ritornarono tutte al lavoro, tranne appunto Valentina Tomaselli che, sentendosi discriminata, ribadì il suo diritto al lavoro con una nuova protesta, sfociata ora nella sua assunzione. Ad annunciare il ritorno al lavoro della donna è una nota del segretario provinciale della Filcams-Cgil, Salvo Leonardi. «La Filcams, con la proprio iscritta Tomaselli, sono contenti che dopo avere interloquito con il dott. Biondi, amministratore dell’azienda Progetto Vita – si legge nella nota – si è addivenuti ad un accordo per la riassunzione della lavoratrice Valentina Tomaselli con la qualifica di assistente domiciliare per anziani».
Leonardi, ringraziando Biondi, ricorda che era stato quest’ultimo a ricollocare nella «sua azienda le altre tre lavoratrici che avevano subito anche loro un licenziamento ingiusto e pretestuoso». Infine, la Filcams-Cgil si augura che non accadono più tali «spiacevoli fatti e invita a vigilare meglio negli appalti».
Confermato, dunque, l’esito positivo del caso di Valentina Tomaselli, che il 23 maggio aveva interrotto la protesta dopo che, grazie all’intervento del sindaco Ferrante, sindacati e polizia, venne messa in contatto con il responsabile della cooperativa per stabilire il suo ritorno al lavoro.
Salvo Sidoti su La Sicilia