Ieri pomeriggio, 12 ottobre, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare per il pregiudicato adranita Pietro Severino (61 anni), ritenuto l’attuale reggente del clan mafioso Scalisi.
Pietro Severino era stato tratto in arresto l’undici luglio 2017, nell’ambito dell’operazione “Illegal duty”, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, con l’aggravante di essere l’associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, tentato omicidio, estorsione, rapina, furto, ricettazione, reati in materia di armi, danneggiamento seguito da incendio, tentati omicidi, con l’aggravante di aver commesso i fatti in nome e per conto dell’associazione di tipo mafioso denominata clan Scalisi e al fine di agevolarne le attività illecite.
A seguito del riesame proposto dalla difesa di Pietro Severino, la predetta ordinanza veniva annullata per carenza dei gravi indizi per i fatti successivi a quelli già giudicati in precedenti processi.
A seguito del ricorso per cassazione promosso dal PM avverso l’ordinanza di annullamento emessa dal Tribunale del Riesame di Catania il 31 luglio 2018, la Corte di Cassazione annullava la predetta ordinanza e disponeva il rinvio al Tribunale di Catania per il nuovo esame.
Nel corso dell’udienza tenutasi il 4 ottobre 2018, il PM produceva il dispositivo della sentenza di condanna emessa dal Gup del Tribunale di Catania, all’esito del giudizio abbreviato nei confronti di Pietro Severino e chiedeva la conferma dell’ordinanza impugnata.
Il Tribunale di Catania, prendendo atto della pronuncia di condanna emessa in primo grado nei confronti di Pietro Severino, confermava l’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere.
Severino è stato trasferito nella casa circondariale di Saracusa.