fonte: Giuseppe Bonaccorsi su La Sicilia

Prove tecniche di Partito del Sud (o almeno così sembra) ieri ad Acicatena, in casa del viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, che ha annunciato la nascita del coordinamento regionale di «Futuro e Libertà», il movimento che fa capo al presidente della Camera, Gianfranco Fini. Presenti numerosi esponenti di «Fli», tra i quali i deputati nazionali Pippo Scalia, Carmelo Briguglio e Nino Lo Presti, i deputati regionali del Pdl Sicilia Alessandro Aricò, Carmelo Incardona e Pippo Currenti con accanto il sindaco di Adrano, Pippo Ferrante e il presidente della Provincia di Enna, Pippo Monaco (foto a lato). Urso, uno degli esponenti più vicini a Fini, non ha perso l’occasione per rispondere ai recenti attacchi sferrati al presidente della Camera anche dal leader della Lega, Umberto Bossi: «Bossi ha detto che difendiamo troppo il Sud e vogliamo le risorse per il Mezzogiorno. Ed è vero – ha puntualizzato il viceministro -. Noi crediamo che questo governo debba fare di più per consentire alle aree più deboli del Meridione di rimettersi in linea con la ripresa. E su questo punto Fini… e coloro che si riconoscono nella Destra italiana saranno inamovibili all’interno del governo».

Ministro, in Sicilia c’è chi sostiene che «Fli» potrebbe ottenere numeri importanti.

«In Sicilia è cominciato il nostro percorso politico e qui siamo pronti a fare, se necessario, un nuovo soggetto politico che possa rappresentare fino in fondo i valori della destra italiana. Noi speriamo e lavoriamo per un accordo a livello nazionale nel Pdl tra Berlusconi e Fini, ma devono cessare gli attacchi ingiustificati al presidente della Camera e al capo dello Stato. Occorre quindi che torni la ragione per un nuovo patto di legislatura su tematiche che noi consideriamo fondamentali, quali Mezzogiorno, giovani, federalismo fiscale che non sia punitivo per il Meridione, e certamente le riforme fiscali e della Giustizia che guardino agli interessi dei cittadini. Tutto ciò è importante soprattutto in questo contesto di crisi internazionale in cui occorre fare le riforme e non certo le elezioni».
Come procedere?

«Serve governare con programmi chiari e non fare proclami. Noi siamo convinti che serva un progetto di rinascita nazionale che deve essere consacrato il prossimo anno quando verrà celebrato il 150° anniversario dell’unità d’Italia».
Il 5 settembre «Fli» si riunirà a Mirabello. Sarà l’occasione per annunciare il nuovo partito?

«Mirabello è il luogo dove da sempre la Destra italiana ha lanciato le sue proposte e le sue sfide politiche. Saranno presenti anche migliaia di siciliani per lanciare con Fini un proclama alla nazione e indicare un percorso che si basi su fondamenta etiche, morali, progettuali e politiche e che deve vedere partecipi tutti gli italiani che vogliono ricucire il Paese e lo vogliono ammodernare».
Sarete in antitesi alla Lega?

«Non siamo contrapposti alla Lega, ma vogliamo che sul processo delle riforme la guida del governo nazionale sia tenuta ben salda dal Pdl. Si torni, quindi, a ragionare con quella destra che ha consentito a Berlusconi di vincere le elezioni».

Un cenno sul governo siciliano. Fli confermerà il sostegno al presidente Lombardo?

«Lombardo è il candidato premier che abbiamo indicato agli elettori, col quale pensiamo che vada completata la legislatura».

Del panorama politico siciliano ha parlato anche il deputato Pippo Scalia (foto a lato), coordinatore regionale in Sicilia di Generazione Italia. “Siamo pronti a organizzare in Sicilia la forza politica che, nel solco della tradizione della Destra europea, si riconosce nelle posizioni del presidente Gianfranco Fini”. Scalia ha ricordato che “fino a questo momento hanno aderito in Sicilia quattro parlamentari nazionali, cinque regionali, due assessori regionali, il presidente della Provincia di Enna (Pippo Monaco) e oltre 500 amministratori locali”. “Saremo in tanti – ha concluso – a Mirabello il 5 settembre prossimo con Gianfranco Fini per il rilancio della Destra italiana”.

Sulla situazione politica regionale: “con Lombardo c’è assoluta lealtà, riteniamo che questo governo regionale vada bene”. E i rapporti di Fli col Pdl Sicilia? “Per il momento – ha precisato Scalia – resteremo nel Pdl Sicilia. Con Miccichè il nostro rapporto è splendido, c’è un’ottima intesa”.

Il nuovo soggetto politico certamente non mancherà di influenzare anche gli assetti delle amministrazioni locali, come il Consiglio comunale di Catania, negli ultimi tempi attraversato da correnti e lotte intestine che interessano una maggioranza sfilacciata, e la Provincia retta da Giuseppe Castiglione. Per il momento dai rappresentanti locali di Fli presenti all’incontro, ed in particolare dal coordinatore provinciale Puccio la Rosa, l’assessore regionale al Turismo, Nino Strano e dal presidente dell’Acoset, Fabio Fatuzzo, non arriva nessuna notizia sui nomi dei possibili aderenti al nuovo movimento in seno all’Assise, ma La Rosa lascia intendere che a settembre le sorprese potrebbero essere tante, al punto tale che Fli e Pdl Sicilia puntano insieme a diventare la «terza forza» dell’assemblea, potendo contare su 6-7 consiglieri. Considerato che ad oggi il Pdl Sicilia conta tre consiglieri, le trattative dovrebbero interessare tre-quattro esponenti. Provenienti da quale fronte? Nessun indizio al momento ma sembra che «i nuovi finiani possano giungere da più partiti».

Il problema sarà capire come si porrà questa forza nei confronti dell’amministrazione Stancanelli, con la quale i rapporti non sembrano idilliaci. E che oggi non corra «buon sangue» tra il sindaco e il Pdl Sicilia lo conferma lo stesso La Rosa che a una precisa domanda sulla Giunta esclama: «Il nostro giudizio sull’amministrazione Stancanelli è insufficiente. A settembre incalzeremo il sindaco su temi fondamentali, dal Prg a un patto sulla disoccupazione».

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