E’ stato scarcerato il 20enne adranita arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri con l’accusa di rapina e atti persecutori nei confronti della madre, una donna di 47 anni di Adrano. Sulla vicenda interviene con una nota l’avvocato Salvatore Liotta, che assiste il giovane adranita, con la quale intende precisare le informazioni diffuse alla stampa da parte dei carabinieri. L’avvocato scrive che nel corso dell’udienza di convalida tenuta ieri davanti al Gip del Tribunale di Catania, il suo assistito ha potuto esporre la sua versione dei fatti precisando “di non avere mai picchiato la madre, nemmeno nell’unico episodio che la signora avrebbe riferito e relativo, comunque, ad un lontano periodo temporale, unico episodio si ribadisce; di non avere mai preteso le chiavi di alcuna autovettura; di non avere mai minacciato in alcun modo la propria madre ma di avere chiesto con decisione che la stessa consentisse alla sorella, affetta da handicap, di fare ritorno presso la casa della famiglia, visto che la signora si era allontanata dalla residenza portando con se la figlia. All’esito dell’udienza il Giudice ha ritenuto insussistente la contestazione di tentata rapina ed ha riqualificato i fatti come possibile ipotesi di maltrattamenti. Il Giudice ha inquadrato la vicenda nell’ambito di un conflittuale rapporto coniugale riverberatosi sull’intera famiglia e, per questi motivi, non ha accolto la richiesta del PM di applicazione della misura della custodia in carcere ordinando la liberazione del mio assistito e disponendo a suo carico il divieto di incontrare la madre”.

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