ObBiettivo Adrano lancia un appello alle forze politiche, culturali e sociali perché superino le divisioni, realizzando quell’unità d’intenti necessaria per scongiurare, con opportune iniziative, quella che si configura come una situazione di potenziale pericolo per la salute dei cittadini.
Il Pte ha rappresentato, per oltre dieci anni, l’unica postazione sanitaria capace di assicurare agli utenti adraniti, “orfani” dell’ospedale, un servizio di emergenza: dotato di attrezzature adeguate (elettrocardiogramma, respiratore automatico, ecc.), operativo 24 ore su 24, con un medico e un infermiere.
Al suo posto è già operativo un nuovo servizio, il Ppi, il Presidio di primo intervento, le cui limitate funzioni (non solo in termini di orari), sono in grado di assicurare solo una prima forma di sostegno agli utenti, che devono poi venire smistati in altre strutture sanitarie: operativo solo dalle 8 alle 20, con un medico e un infermiere ma senza le attrezzature per affrontare le emergenze.
Spiega le novità in materia sanitaria ad Adrano anche il Commissario Sirna, lo stesso che qualche giorno prima annunciava l’apertura del Pta. «La modifica delle attività di emergenza-urgenza nel Distretto di Adrano – dice Sirna – si colloca all’interno del processo di razionalizzazione della rete territoriale dell’emergenza-urgenza. Il nostro obiettivo è di offrire una risposta sanitaria sicura ed efficace all’utenza, che garantisca sia un collegamento organizzato e funzionale fra le strutture territoriali e quelle ospedaliere, sia la realizzazione di percorsi virtuosi di continuità assistenziale». Il Ppi «garantirà – sottolinea una nota dell’Asp – la continuità dell’apertura dell’ambulatorio-codici bianchi inserito nel Poliambulatorio distrettuale. La nuova struttura dispone di competenze cliniche adeguate a fornire risposte a situazioni di minore criticità e bassa complessità: i cosiddetti codici bianchi. L’ambulanza 118 con i medici dell’emergenza h24 assicurerà, inoltre, l’attivazione immediata delle procedure d’emergenza-urgenza per il trattamento di casi più complessi e di più alta criticità».
Adrano “scippata”. Dunque, chiude il Pte (servizio per le emergenze) ma arriverà il Pta (servizio per le patologie croniche). Nell’attesa però, ecco il Ppi (servizio di primo intervento ma a tempo limitato e senza attrezzature)!
Stando alle sigle non dovrebbe cambiare molto. Il risultato, però, sarà ben diverso. E non siamo convinti della necessità di attendere la prossima estate (data prevista per l’apertura del Pta) per affermare che Adrano sia stata nuovamente scippata di un servizio essenziale.
La comunità adranita ha perduto, forse senza rendersene conto, l’unico servizio sanitario per fronteggiare le emergenze. Ancora una volta la nostra città esce sconfitta. Sconfitta da personalismi, da divisioni, quando invece bisognerebbe stare tutti dalla stessa parte.
è assurdo, in tale situazione, assistere a contrasti tra fazioni, che finiscono col rendere la nostra città un facile bersaglio all’interno di logiche sempre più penalizzanti, non solo in ambito sanitario.