Una decisione arrivata in tempi record quella del Tribunale del Riesame che ha già accolto la richiesta di scarcerazione e l’adozione della misura degli arresti domiciliari in una comunità protetta per Enza Ingrassia.
La 64enne (che ha confessato, dopo la messa in scena della rapina sfociata nel sangue, l’omicidio del marito Alfio Longo) lascia quindi il carcere di Piazza Lanza.
L’udienza presso il Tribunale del Riesame si è conclusa solo qualche ora fa e a chiedere la scarcerazione è stata anche la Procura della Repubblica Etnea, oltre che la difesa. Soddisfazione ha espresso il legale della donna, Luigi Cuscunà, che più volte ha sottolineato il fatto che la permanenza della donna nella casa circondariale non fosse necessaria in quanto non vi sarebbe mai stato nessun pericolo di inquinamento delle prove, reiterazione del reato o fuga; avendo la sua assistita confessato il delitto ma anche il movente, ovvero: “Quarant’anni di violenze subite”. Inoltre il movente, ha dichiarato l’avvocato Cuscunà a Sicilia Journal: “É stato assodato durante la fase dei riscontri probatori. Adesso in attesa del processo credo che la cosa migliore per la mia assistita sia quella di stare in comunità”.
*
– Alice Vaccaro via siciliajournal.it
Caso Biancavilla, la moglie ai domiciliari in comunità
CATANIA. Il Tribunale del riesame di Catania ha disposto gli arresti domiciliari in una comunità protetta, dove sarà seguita da medici, per Vincenzina Ingrassia, la 64enne che il 27 agosto scorso ha ucciso il marito, Alfio Longo, di 67 anni, colpendolo con un ciocco alla testa, simulando poi una rapina nella loro villa di Biancavilla.
*