Al di là della data in cui dovrebbe adesso tenersi il suddetto referendum (si parla del 21 giugno), proviamo a capire perché la Lega si è opposta con tutte le sue forze alla possibilità di accorpamento, minacciando addirittura di ritirare il proprio sostegno all’esecutivo. Proprio questa “minaccia”, non molto velata a dire la verità, ha fatto rompere gli indugi al Presidente del Consiglio, che ha di fatto accolto le istanze leghiste.
Il problema della data in cui votare un referendum è importante prima di tutto perché da essa dipende il raggiungimento del quorum e quindi la validità dell’esito del referendum stesso.
Nel dettaglio, il pezzo forte dei tre quesiti è l’assegnazione del premio di maggioranza: non più alla coalizione vincente (come avviene con la legge in vigore), ma alla lista che prende più voti. Verrebbe interrotto, in sostanza, il meccanismo delle alleanze, favorendo il partito di maggioranza relativa. Tant’è che il referendum propone di aumentare anche le soglie di sbarramento per accedere in Parlamento: 4 per cento alla Camera, 8 per cento al Senato. Per la Lega non sarebbe in gioco la propria sopravvivenza, ma il numero dei seggi e, di riflesso, il peso politico, attualmente notevole. Con pochi parlamentari, infatti, difficilmente riuscirebbe a trattare ad armi pari con il Pdl, qualora il centrodestra vincesse le elezioni con la legge referendaria.
Ecco perché i ministri leghisti hanno cercato e (sembra) ottenuto di dirottare il referendum su una data “scomoda”, con l’obiettivo di far saltare il quorum del 50% più uno, indispensabile per rendere valida la consultazione popolare.
L’altro problema concernente la data riguardava le implicazioni per le “casse” dello Stato. Far coincidere referendum ed elezioni europee avrebbe comportato un risparmio considerevole, possibilmente da utilizzare per il sostegno dei terremotati abruzzesi. Il ministro (leghista) dell’Interno si è affrettato a dire che il risparmio sarebbe stato di poco superiore ai 100 milioni piuttosto che ai 300/400 tirati in ballo dall’opposizione… Non credo tale affermazione meriti ulteriori commenti!
“Non importa se la stima di 400 milioni di euro di risparmi, da più parti considerata realistica, sia accurata o meno, è certo che il problema non si liquida dichiarando irresponsabilmente che non ne supera la metà. Anche solo il 25% di quella somma, 100 milioni, farebbe la differenza per il dramma dei terremotati oppure in altri campi.”
Per maggiori chiarimenti circa i quesiti referendari
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/04/quesiti-referendari.shtml?uuid=e6f2e14e-2690-11de-80d8-4c17f3fd37a9&DocRulesView=Libero
E’ proprio vero che non si vuole risparmiare, non si vuole che la gente abbia il lavoro, non si vuole progredire, non si vuole combattere la mafia, non si vogliono usare le risorse rinnovabili, ecc.
Non esite la destra, la sinistra, il capitalismo, lo stato.
Non possono esistere gli sfruttatori se non esistono gli sfruttati.
E’ una lotta o noi o loro.
In qualsiasi altro paese civile la questione non si sarebbe neanche posta in virtù del criterio di economicità…purtroppo evidentemente alla nostra classe politica interessa stare aggrappati alle poltrone piuttosto che destinare fondi all’Abruzzo..per quello ci sono le maratone della solidarietà, paghiamo sempre noi. Ma da me non avranno un centesimo, mi spiace.
Purtroppo questa classe politica è davvero troppo “lontana” per comprendere le istanze dei cittadini e di chi ha realmente bisogno. Si parla di centinaia di milioni di euro bruciati come se fossero bruscolini in nome di un’alleanza di governo a cui non interessa nulla a nessuno…
Riguardo alle varie raccolte fondi, è triste, ma la penso come Marco: risparmiare sul referendum fa sobbalzare Bossi, una tassa per i redditi oltre i 120 mila euro indispettisce la Marcegaglia… E io pago, mi verrebbe da dire! Rispetto e sostegno sempre e comunque ai terremotati ma qui il popolo italiano sta passando per “fesso”.
La Lega ha detto “Tanto in Abruzzo non ci vota nessuno e quindi anche se non gli diamo i soldi fa niente”; un bel calcolo non c’e’ che dire …
Dicono che servono 12 miliardi per la ricostruzione … il fatto che si butti via anche solo 100 milioni significa che i politici non si preoccupano di fare i conti a casa perche’ tanto non si sudano i 100 euro, ma li succhiano via da qualche parte
Gigi amareggiato
Questi pezzi di merda, sono disposti a tutto pur di rimanere incollati a quelle cazzo di sedie
Scusate ma la volgarità non si addice a questo blog.Pur condividento in pieno quanto ha esposto Giovanni.Una cosa e certa che se il così detto popolino qualcuuno gli farebbe capire che il popolo è sovrano e che dobbiamo essere noi a decidere chi sarà il presidente e chi dovrebbe fare il seguito.Forse tanti pappagali tipo Bossi prima di puntare i piedi penserebbe bene all’elottorato del futuro. Ma visto che ogni uno di noi tira per sentieri diversi, questa è la risposta di come vengano gestiti male i nostri soldi.Basta pensare che nella nostra bella Italia ci sono milioni di persone che vivono un anno con la differenza dei spicioli di una mensilità di un parlamentare. Pure le SINISTREeeeee!!!! dignitosamente condividono l’abbissale divario tra un parlamentare edd’un pensionato a € 400 mensile x13= fame fame fame.Vergogniamocci tutti e riflettento fose troveremo il modo di dire basta a queste vergognose e demagogiche governanti che tra virgoletti qual cuno li chiama grandi??? di chi o di cosa?
cordialmente
L’indignato.
Va bene esprimere il proprio dissenso ma manteniamo toni consoni, per favore.
E’ evidente che la classe politica non riesce a rappresentarci appieno ma adesso bisogna guardare oltre e capire che non basta più lamentarsi. Prendendo spunto da quello che sostiene l’amico “indignato”, anch’io penso che sia ora che il “popolo” si riappropi di quella capacità di scegliere per il meglio, capacità perduta per disinteresse o negligenza negli ultimi anni. Interessiamoci di più a quello che succede in politica, sottolineamo le “magagne” di certi “signori” e se proprio non ci piace come vanno le cose, allora facciamo fronte comune e scendiamo in campo per dire la nostra, per combattere certi scempi, dalla realtà più piccola fino a quella più grande. Uniti abbiamo più possibilità di dire la nostra e di provare a cambiare le cose.
Caro Giovanni. Io inizialmente avevo chiesto supporto e solidarietà,a fronte delle ingresciose o vergognosi fatti e misfatti delle dimagoggie amministrativi. ma dopo tanto gridare solidarietà mi resi conto che dovevo lottare da solo e qualche piccolo traguardo non solo personale ma pure collettivo, lo raggiunto.Ma la cosa che più mi fa specie e che in questo blog ho letto commenti di persone che non sono degni nemmeno di guardassi allo specchio, però sono qui dicono la sua e con la loro filerma o falsa retorica riescono add’abbilzolare ignari cittadini che li seguono e si illudono della loro filantropia post politica o giornalistica.
sempre con la dovuta cordialità.
L’indignato.
Indignato, anche noi combattiamo la falsa retorica… Solo che non si riesce a capire a chi tu ti riferisca quando dici “persone che non sono degne nemmeno di guardarsi allo specchio”. In democrazia, o in presunta democrazia, ognuno è libero di dire la sua, nel rispetto degli altri. Credo che siamo tutti abbastanza intelligenti per non farci abbindolare da nessuno.
Giovanni. Non o mai pensato minimamente che tra di voi, vi posse essere persona che si possa lasciare abbinsolare. Ma riferentomi sempre al popolino,ignaro e poco attento dei loschi intrallazzi di palazzo,segue questi millantatori. che mi astengo nel fare nomi,ma gurdate bene.Facento tesoro del detto dei nostri vecchi, che le dita della mano non sono tutti uguali e vi sono dei loschi individui che prur d’arrivare alle loro mete calpestano tutto e tutti danto mentacie versione dei fatti o ancor peggio nascondento le reali verità che afligano l’indera comunità etnea. non danto chiare risposte di certi stanziamenti reggionale che più del 85% sono rimasti oculti.Con questo spero di concludere questo tormentone.
sempre con riguardosa Cordialità a tutto lo staff.( correto e leale)
L’indignato
( correto e leale)
L’indignato
Mica tanto corretto (grammaticalmente)
Senza offesa ovviamente.
Certo a fine della sorgente di tutti gli argomenti.Arrivate voi PROFF: E venite add’insegnarci come esprimerci grammaticamente.Grazi ma la grammatica non fa ne testo ne opinione, sono le realtta che distruggano il diritto delle persone.Continuiamo a Nutrici di pane e grammatica.Espressiva,illusiva e ancor peggio distruttiva.Grazie Proff. Verro da voi add’attingere nozione grammaticale.
L’indignato
Non credo sia il momento di fare polemiche inutili, credo anch’io che, al momento, la classe politica non abbia fatto qualcosa di responsabile visto che non hanno fiducia su quel che può decidere il popolo, giustificandosi sul quorum costitutivo.
Io credo che, se non si ragingesse il quorum, questo sarebbe l’esempio che il popolo non voglia l’attuale sistema, quindi il parlamento tutto dovrebbe inchinarsi a tale decisione e accettare quel che il popolo ha deciso, vuoi attraverso l’effettivo voto sia non andando a votare.
Qiindi trovo inutile le richieste fatte dai leghisti, in genere, accompagnati anche da altri che sono più nascosti, di fare due votazioni.
Comunque io credo che gli orani di controllo, dovrebbero impedire certi atteggiamenti, di norma tutto quello che viene fatto deve ispirarsi al principio di economicità, efficenza ed efficacia, che i questo caso non vengono rispettati, (molt scelte politiche non sono comunque obbligati al rispetto di questi criteri).
In questi giorni trovo assurde che televisioni e giornali parlino della stima di questi costi ribattendo su gli indicatori che portano alla stima del costo, che siamo 10, 100, 1.000 euro, è pur sempre un costo in più.
Io farei un sondaggio, soprattutto ai potici: “Saresti disposto a pagare un kilo di pane 10 euro quanto lo puoi avere a 2?”; secondo voi cosa risponderebbero?
Ciao e grazie per l’attenzione.
Alfio Arena
Si ma era per alleggerire un pò i toni, tanto per ridere, non per criticare ciò che hai scritto.
Quindi: ” NAN C’è BISUGNU CA FAI I SSA MANIRA”
A.Arena.Guarda che già in più zone D’Italia un KG:di pane costa pù di € 12:SE vi sono dubi allegherò scontrino.Poi se non avevo capito male dei precedenti commenti,si parlava di Soldi publici spariti nel nulla.E qualcuno che frequenta il sito puo essere responsabile, sia direttamente o indirettamente. tantè che chi sta cercanto di toglire il coperchio gli fu confusa la coretteza etica con quella grammaticale.Credo doveroso che si ci chiediamo! Unne finiru e palanghe pobleche?
Alfio, nessuno confonde la tua correttezza etica, non te la prendere. Quello che volevi dire si è compreso e credo lo condividano in molti. A presto