È quanto emerge dall’inchiesta dell’associazione Symmachia in merito ai costi della politica adranita. Un’analisi attenta e dettagliata, con tanto di numeri, che conferma la nostra denuncia di diversi mesi fa (leggi), smascherando definitivamente un malcostume diffuso all’interno del consiglio comunale.
Le cifre sono davvero “straordinarie”. Oltre 395 mila euro. Tanto è costato alle casse comunali, ed alle tasche dei cittadini, il “lavoro” dei consiglieri e delle commissioni consiliari dall’agosto 2008 al dicembre 2010. A questa cifra va aggiunta un’altra quota (oltre 15 mila euro) relativa ai rimborsi dei “consiglieri pendolari”, consiglieri non residenti ad Adrano, per i quali la legge prevede un “rimborso spese” ogni volta che raggiungono il comune in cui svolgono il proprio mandato: un ulteriore “balzello” per le nostre tasche, mentre altre tasche si riempiono!
Purtroppo, come avevamo già affermato in passato, l’impegno politico per alcuni spesso fa rima, e talvolta coincide, con l’occupazione lavorativa. Per questo motivo, venuto meno lo stipendio mensile “fisso”, indipendente dal numero di sedute e di commissioni consiliari, bisognava necessariamente trovare un modo per racimolare un dignitoso gruzzoletto mensile. Ecco spiegato il motivo di commissioni consiliari convocate a raffica, pure alla vigilia di Natale, il Venerdì Santo o il 31 dicembre… C’è addirittura chi ha partecipato a 122 sedute di Commissione in meno di 120 giorni, sabato e domenica ovviamente compresi!
Il problema è che a tali (impietosi) numeri non corrisponde né un confronto politico degno di tale nome né una produzione di atti sufficiente a giustificare un’attività tanto esaltata. Un sistema talmente marcio e così noto da fornire lo spunto per battute del tipo “la commissione cultura si è riunita per stabilire che il castello è normanno!”.
In questo contesto risulta a dir poco vergognoso che rappresentanti delle istituzioni attacchino (nei modi che ormai tutti conosciamo) un’associazione per aver pubblicato dati che tutti i cittadini hanno il diritto di conoscere. Ricordiamo che questi signori sono pagati con i nostri soldi! Denaro che potrebbe essere utilizzato certamente meglio! Fa per certi versi sorridere (per altri versi piangere!) il fatto che tra i beneficiari maggiori di questo sistema si trovi anche chi si era autodefinito “l’amico del popolo”…! Evviva l’amicizia!
Al di là dei protagonisti (li conosciamo) e della più volte rivendicata legittimità dell’operato dei consiglieri, emerge un quadro di generale degrado della politica che investe trasversalmente tutti e che dovrebbe far riflettere la cittadinanza.

Vorremmo porre l’attenzione su alcuni aspetti:
– questi personaggi, intenti ad accumulare commissioni e rimborsi dicendosi interessati alla città, sono gli stessi che, dichiarandosi più volte “incompatibili”, hanno permesso l’approvazione di un PRG che segna il punto di non ritorno per la nostra città;
– è necessario, ora più che mai, che l’impegno politico non rappresenti un’occupazione. Chi con la politica “ci campa” non potrà mai fare gli interessi della città. Ricordiamocelo al momento di scegliere i nostri rappresentanti in Consiglio!;
– rivolgiamo un invito ai signori consiglieri “agitati” dal fatto che il loro operato sia sotto la lente di ingrandimento. Dato che l’art. 15 dello Statuto Comunale prevede, al comma 3, che le Commissioni possano “invitare a partecipare ai propri lavori: Sindaco, Assessori, Organismi associativi, funzionari e rappresentanti di forze sociali, politiche ed economiche per l’esame di specifici argomenti […]”, rivolgano un invito ufficiale, a testimonianza delle loro produttività ed efficienza, alle associazioni interessate;
– ben vengano iniziative come quella di Symmachia, a cui va il nostro totale appoggio ed il nostro sostegno per il coraggio dimostrato e l’impegno profuso in battaglie che si inscrivono in un percorso più ampio già in atto da tempo in città avente come obiettivi l’informazione, la partecipazione ed il risveglio delle coscienze.

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