Cristian Cusimano

Cristian Cusimano

Antonio Longo

Antonio Longo

Quattro persone sono state fermate, su decreto della Dda di Catania, perché accusate di essere gli autori della violenta rapina messa a segno la sera dell’8 marzo 2017, in un “compro oro” di Adrano. In manette da parte della Squadra Mobile di Catania sono finiti Antonio Longo, pregiudicato di 19 anni, Gaetanio Vezzi, pregiudicato di 20 anni, Cristian Cusimano di 18 anni e Salvatore Scafidi di 20 anni (quest’ultimo finito nei guai “solo” per il furto di un’auto).  I quattro sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata, lesioni personali e furto aggravato.

Il provvedimento è arrivato dopo le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile di Catania e del Commissariato di Adrano dopo una serie di rapine commesse con estrema spregiudicatezza tra Adrano e Biancavilla.

Longo, Vezzi e Cusimano insieme ad una quarta persona, tutti travisati, di cui uno armato di pistola, dopo avere fatto ingresso all’interno del compro oro hanno colpivto violentemente con il calcio dell’arma un dipendente del negozio, procurandogli lesioni con copiosa fuoriuscita di sangue, riuscendo ad impossessarsi di mille in contanti, di alcuni oggetti in oro, nonché di beni personali della vittima.

Salvatore Scafidi

Salvatore Scafidi

Qualche giorno prima della rapina, i servizi di intercettazione facevano rilevare una conversazione in c.d.

Gaetano Vezzi

Gaetano Vezzi

“effetto ambientale” tra due degli odierni arrestati, nel corso della quale descrivevano un itinerario relativo ad alcune strade della città di Adrano da percorrere in successione, per giungere dal centro in una zona isolata di campagna. I poliziotti hanno così intuito che, di fatto, i soggetti progettavano la via di fuga di un’azione criminosa. Elemento decisivo circa l’individuazione di Longo, Vezzi e Cusimano come autori della rapina sono stati acquisiti attraverso l’analisi delle immagini registrate da alcuni sistemi di video-sorveglianza installati sulle vie limitrofe al compro oro. Le immagini hanno infatti mostrato Vezzi correre, seguito pochi secondi dopo, da Longo, Cusimano e un terzo soggetto, non identificato, inquadrati nell’atto di indossare dei passamontagna.

La circostanza che i malviventi fossero a volto scoperto ha consentito agli investigatori della Mobile e del Commissariato di Adrano di riconoscerli senza ombra di dubbio.

Un’altra telecamera li ha inquadrati mentre, con il volto coperto da passamontagna, imboccavano a piedi una stradina che li avrebbe condotti di fronte l’esercizio commerciale. Commesso il delitto, i quattro fuggivano a piedi percorrendo a ritroso la stessa strada seguita all’andata, tenendo qualcosa in mano. I tre insieme a Scafidi sono stati individuati quali autori del furto di un’autovettura all’interno di un garage ubicato a Biancavilla. La Procura Distrettuale della Repubblica ha emesso il decreto di fermo perché la banda progettava la fuga: una intenzione chiaramente manifestata da Scafidi e Longo che nel corso di un’intercettazione ambientale registrata dagli investigatori hanno detto: “… ora ci saliamo e glielo andiamo a dire ce ne dobbiamo andare, guarda che c’è qua, questo lo sai che significa..”. Nel corso delle perquisizioni eseguite a casa di Vezzi sono stati rinvenuti e sequestrati 200 grammi di marijuana e quindi l’uomo è stato anche arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Tutti e quattro sono stati rinchiusi nel carcere Piazza Lanza”. Il Gip del Tribunale di Catania, ha già convalidato gli arresti e ha confermato la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.

*
– Fonte: lasicilia.it