“Da quello che sento dalla mia visione privilegiata gli occhi sono puntati su Adrano. Facciano attenzione a muoversi gli amministratori poiché potrebbe ripetersi un’esperienza che in passato non ha nobilitato la città.” Sono state queste le parole pronunciate dall’on. Dino Fiorenza, vicepresidente della Commissione regionale Antimafia, in uno spazio autogestito con Marica Terranova.
Parole pesanti e roventi che hanno infiammato il clima della politica adranita e che hanno in un certo senso anticipato di qualche giorno l’estate!
Le parole del deputato Pd hanno fatto registrare la reazione più dura proprio dal coordinatore adranita dello stesso partito, Salvatore Calabrese.
“La segreteria del Pd esprime indignazione per le affermazioni tendenziose dirette ad offendere la reputazione del Sindaco e delle istituzioni- scrive in una nota Calabrese- qualcuno vuole portare il dibattito sul terreno della rissa. Se l’on. Fiorenza ha elementi per fare affermazioni così gravi ha il dovere morale di farlo con chiarezza e denunciarle nelle sedi opportune, diversamente farebbe bene a tacere. Siamo di fronte a un tentativo di destabilizzazione dell’equilibrio politico-amministrativo uscito dalle elezioni del 2008. Il Pd, nel riconfermare la fiducia a Ferrante, persona di indubbio valore morale, ribadisce l’impegno a proseguire la collaborazione e respinge ogni volgare ingerenza esterna nella vita politica locale atta ad avvelenare i rapporti di condivisione.”
“Quando parlo di visione privilegiata- risponde l’on. Fiorenza- non mi riferisco alla Commissione regionale antimafia. Dico solo che se gli inquirenti che indagano su Adrano troveranno un nesso tra attività politica e intimidazioni a consiglieri e assessori, Adrano rischia. Il mio intervento era costruttivo, io non mi iscrivo al partito di chi dice, a priori, la mafia non esiste.”
Sulla vicenda Interviene anche il PdL, con una nota di Pino Liggeri e Salvo Italia. “Il PdL chiede chiarezza e trasparenza sull’attività amministrativa che vede il Pd come componente importante- si legge- E’ inaffidabile un partito che governa per un anno e si autoaccusa di non garantire la legalità.”
Con tali premesse era ovvia, per non dire scontata, la protesta che quest’oggi ha visto protagonista il gruppo PdL-MpA dell’aula consiliare adranita. I consiglieri hanno infatti rifiutato di sedersi chiedendo al sindaco di far chiarezza sulla vicenda e di prendere, senza far “solita demagogia”, una posizione chiara di fronte alle accuse venute fuori dal deputato regionale di un partito che è parte integrante dell’azione amministrativa del comune di Adrano. Detto ciò i consiglieri hanno deciso, su indicazione del consigliere Gullotta, di abbandonare l’aula.
Ferrante ha ribadito, sulla vicenda, la posizione presa dal Pd per mezzo del coordinatore Calabrese ritenendo corretto, per quel che gli riguarda, non venir meno al patto preso con gli elettori che, al ballottaggio (circa un anno fa), hanno votato una coalizione comprendente lo stesso Pd. Non sono mancate le frecciate a suon di “condizionatori” per combattere il caldo al vice sindaco revocato Marica Terranova, cui Ferrante ha ricordato di essere stato eletto con “10500” voti, rispondendo così alle critiche mosse, sempre dallo spazio televisivo gestito dalla Terranova, sui pochi consensi raccolti, ad Adrano, dal candidato Nino Strano che il sindaco Ferrante sosteneva alle europee.
Insomma… clima un tantino caldo in aula consiliare. Ci si chiede: dopo un inverno freddo, questa macedonia (Pd-Udc-Parte del PdL) terrà il caldo o siamo davvero arrivati alla frutta?

La parte in corsivo è tratta dall’articolo di Salvo Sidoti su “La Sicilia” di martedì 16 giugno 2009 “ADRANO. Nel Pd si apre lo scontro tra segreteria e Fiorenza”

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