Il Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica. Ad Adrano si manifesta in piazza. Sono però ancora troppe le tonnellate di spazzatura ai bordi delle strade nei 18 Comuni dell’hinterland serviti dall’AtoSimeto Ambiente. La situazione è in lento miglioramento in quasi tutti i centri ad eccezione di Paternò e di Misterbianco, dove i sindaci non hanno dato l’ok al prelievo dei fondi provenienti dalla Regione per far fronte all’emergenza, dirottandoli ai netturbini in sciopero.

Ad Adrano, sarà necessario aspettare ancora diversi giorni prima che la situazione di emergenza possa definirsi conclusa. Nel frattempo, la cittadinanza, con in testa il sindaco Ferrante e il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Brio, è scesa in piazza per chiedere la chiusura dell’esperienza dell’Ato 3 Simeto-Ambiente e, piu’ in generale, di tutti gli Ato siciliani cui finora e’ stata demandata la raccolta dei rifiuti. Dopo avere attraversato il perimetro della citta’, il corteo si è fermato presso Palazzo Bianchi. Qui hanno preso la parola il presidente del Consiglio comunale, Brio, che ha chiesto al sindaco di lavorare per l’istituzione di un tavolo permanente che affronti l’emergenza, il vicario foraneo monsignor Alfio Reina (“La Chiesa condivide gioie e dolori della comunita’, i problemi vanno affrontati non solo nella fase piu’ complessa” ) e il primo cittadino adranita. “Se ci sono dei responsabili che hanno provocato questo degrado devono pagare. La magistratura faccia chiarezza su cio’ che e’ successo negli ultimi 4 anni di gestione del servizio“. Ferrante ha poi annunciato l’imminente convocazione di una riunione dei sindaci dei 18 comuni dell’Ato 3 per procedere alla liquidazione dell’Ato stesso.

Adesso, superata la crisi, bisognerà evitare che si verifichino nuove emergenze, evenenienza quanto mai probabile. Ancora Ferrante: “Sono preoccupato perché tamponiamo la situazione per qualche settimana. Per il mese prossimo, infatti, non c’è certezza.

In questi giorni d’emergenza molti sono stati gli interventi di amici che hanno voluto dire la loro, sia qui sul blog che su facebook. Tra questi credo meriti di essere sottolineato quello di Nino Castelli, che riportiamo qui:

“…IN QUASI 4 ANNI DI CONTINUI DEJA VU, NON SI E’ ANCORA ARRIVATI A SPERIMENTARE UN PICCOLO PIANO D’EMERGENZA, UN PIANO B!! NE’ LA VECCHIA AMMINISTRAZIONE NE’ QUELLA ATTUALE SONO RIUSCITE A TROVARE DEI PUNTI CONGENIALI (di certo nè adiacenti alle scuole nè nel bel mezzo di Via della Regione) DA ADIBIRE AD AREE DI RACCOLTA IN SITUAZIONI DI EMERGENZA COME QUESTA. IN TAL MODO, OGNI CITTADINO, POTREBBE, AL VERIFICARSI DI NUOVE EMERGENZE, ANDARE A BUTTARE LA PROPRIA IMMONDIZZIA NEI LUOGHI PRE INDICATI, IN MODO DA NON FARLA ACCUMULARE NELLE STRADE. INOLTRE, UNA VOLTA FINITA L’EMERGENZA, I LAVORI DI RACCOLTA SAREBBERO PIU’ VELOCI CON PIU’ VELOCE RIPRISTINO DELLA SITUAZIONE DI NORMALITA’. PER FARE QUESTO NON SERVE UN CENTESIMO!!

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